Guida sintetica

Conoscere…

Il contesto europeo.

Attraverso questa guida impareremo a conoscere l’attuale situazione del finanziamento innovativo per le aziende agricole a conduzione familiare.

Agricoltura in Europa. La guida inizia con un’introduzione generale al settore agricolo in Europa, seguita da una panoramica del settore finanziario per l’agricoltura. Si conclude con una sezione dedicata alla formazione finanziaria per gli agricoltori e un’analisi SWOT.

 1. INTRODUZIONE

I paesi dell’Unione Europea mantengono l’eterogeneità tra le loro strutture produttive, tra le loro culture, il loro clima ed i paesaggi agricoli. Tuttavia, devono fronteggiare alcune sfide comuni nei prossimi anni, quali un incremento della concorrenza nel mercato globale, salvaguardare l’ambiente attraverso una produzione più sostenibile, adattarsi alle nuove tecnologie e a nuovi metodi di produzione, adeguarsi alla domanda di mercato, far fronte all’incertezza dei prezzi e alle condizioni climatiche, tutto ciò con precari e instabili profitti.

In aggiunta a queste sfide, Il settore deve far fronte anche a certe particolarità dal punto di vista della gestione dei pagamenti e degli incassi. Per esempio, i lunghi cicli produttivi generano ritardi temporanei tra il costo necessario per la produzione e il profitto ottenuto dalla produzione. Inoltre la produzione è sempre più dipendente dalle condizioni climatiche che aumenta la percezione di incertezza.

Queste caratteristiche strutturali creano varie sfide finanziare, rispetto ad altri settori. Da un lato c’è bisogno di liquidità a breve termine per affrontare le spese operative e dall’altro lato, c’è la necessità di avere investimenti a lungo termine per far fronte alle sfide future, rendendolo consigliabile per contare su finanziamenti disponibili nel nostro sistema finanziario.

Nonostante siano consapevoli di questa esigenza, gli agricoltori non hanno una chiara comprensione delle opzioni finanziarie e questo limita la loro propensione a farne uso, preferendo invece, sussidi come forma preferita di finanziamento.

Solo quei paesi con strutture produttive che richiedono grandi investimenti, con sempre meno famiglie in favore delle corporazioni agricole, mantengono un rapporto di debito più elevato e hanno un maggiore approccio e conoscenza dei tradizionali concetti e strumenti finanziari.

I nuovi prodotti finanziari e le ancor più innovative forme di finanziamento non hanno ancora convinto la maggior parte dei coltivatori, che preferiscono invece le tradizionali forme di finanziamento.

Comunque, non tutti gli agricoltori possono accedere al finanziamento tramite i canali usuali poiché i requisiti imposti dalle istituzioni finanziare, a volte non tengono conto della realtà del settore agricolo. Questo fattore è importante perché limita l’accesso ai finanziamenti ma anche la volontà degli agricoltori di rivolgersi alle istituzioni finanziarie come prestatori ordinari.

Per questo motivo è importante incrementare la cultura finanziaria attraverso corsi di formazione, dando risorse per valutare altre opzioni finanziarie meno restrittive, mediante forme associative o con nuove strutture legali, ci sono quelle alternative e forme innovative che possono aiutare il settore agricolo ad affrontare le sfide future.

2. SETTORE AGRICOLO

L’ “Agricoltura, silvicoltura e statistiche della pesca” (Commissione Europea, 2018)descrive i maggiori trend del settore agricolo Europeo, basati sull’ultima raccolta di dati dell’indagine sulla struttura delle aziende agricole del 2016. Le principali tendenze sono:

  • Nel 2016, c’erano 10.5 milioni di aziende agricole nell’Unione Europea (UE) e i numeri delle aziende sono stati in forte calo per molti anni.
  • L’agricoltura rimane un’attività prevalentemente a conduzione familiare: nel 2016, 96% delle aziende agricole Europee erano di gestione familiare.
  • La maggior parte delle aziende agricole UE sono di piccole dimensioni: due terzi erano di dimensioni inferiori a 5 ettari (Fig.1).
Figura 1: Totale delle aziende agricole UAA negli Stati Membri nel 2015 (Media per azienda agricola in ettaro)
  • Le aziende agricole europee possono essere ampiamente caratterizzate come, avere un’agricultura (i) di semi-sussistenza (ii), essere di piccole, medie o di grandi dimensioni (iii).
  • Le aziende agricole europee hanno utilizzato 173 milioni di ettari di terra per la produzione agricola nel 2016, cioè circa il 39 % dell’aerea totale della UE.
  • Circa 246,000 aziende agricole avevano una parte convertita in biologico nel 2016. Questo numero era circa un quinto superiore rispetto al 2013.
  • La coltivazione biologica ricopriva 12.6 milioni di ettari del terreno agricolo nel 2017.
  • Un quarto (25.1 %) di tutte le aziende agricole UE erano specializzate in ambito zootecnico nel 2016 e solo più della meta (52.5 %) erano esperte nella coltura.
  • Circa 9.7 milioni di persone hanno lavorato nel settore agricolo nell’UE nel 2016.
  • Gli agricoltori sono generalmente uomini e relativamente anziani; il 71.5 % degli agricoltori erano uomini nel 2016 e solo un decimo (10.6 %) aveva meno di 40 anni.
  • Nel 2018 sono stati investiti 59 miliardi di euro in capitale agricolo nell’UE, circa 2.3 miliardi di euro in più del 2017.
  • Ci sono variazioni considerevoli del prezzo dei terreni agricoli e dei canoni di affitto tra gli Stati Membri (Fig. 2).
Figura 2: Terreno affittato come una parte del totale UAA nelle regioni RICA nel 2015 (Quota Media in %)
  • In alcuni casi, ci potrebbe essere una contraddizione tra un sistema agricolo più produttivo e competitivo (colture industriali) e la salvaguardia di un sistema di produzione etico (eco-compatibile, tutela degli animali e salvaguardia del clima).
  • La soluzione a queste posizioni contrastanti, definirà il futuro della standardizzazione della produzione biologica come sistema di produzione dominante.
  • Il futuro dell’agricoltura sarà vincolato ai cambiamenti climatici e alla conservazione del suolo, è quindi importante adattare le aziende agricole alle future limitazioni.
  • Il settore tutto sta per subire una rivoluzione, maggiore innovazione, tecnicizzazione e complessità sono previste per il futuro, ed è quindi necessario un cambio di mentalità. Sarà quindi indispensabile accrescere i profili professionali e la conoscenza attraverso corsi di formazione e sviluppo di nuove competenze ma consentendo una consulenza su aspetti tecnici, burocratici e finanziari.

C’è il bisogno di sviluppare più iniziative per la cooperazione e rappresentazione degli interessi condivisi degli agricoltori, in modo da generare un maggiore guadagno, per garantire la redditività e sostenibilità futura delle aziende agricole a lungo e medio termine.

  • Comunemente citata dagli esperti è stata la necessità di migliorare i processi di commercializzazione dei prodotti, garantire prezzi competitivi, ridurre i costi di produzione con una maggiore meccanizzazione del settore, aumentare la diversificazione delle risorse del reddito agricolo e soprattutto, migliorare la qualità e la differenziazione del prodotto per il consumatore aumentando così il valore aggiunto percepito.
  • Il settore agricolo deve rispondere alle domande del consumatore che richiede alimenti più salutari, mantenendo forme di gestione e trattamento nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
  • L’elevata età media nel settore agricolo limita i cambiamenti e c’è un eccessivo conservativismo. Per questo è necessario definire i processi di successione in modo da facilitare il rinnovo generazionale e dare opportunità ai giovani agricoltori.
  • Il settore zootecnico è maggiormente a rischio dal punto di vista della competitività, rispetto al settore della produzione vegetale.
  • Molte di queste problematiche sono collegate al fatto di avere un’agricoltura ad alta intensità di capitale, che dovrà essere finanziata da risorse esterne, dato l’atteso livello inferiore dei pagamenti della PAC, che influenzerà la posizione debitoria di molte aziende agricole.

I livelli di redditività sono disomogenei tra gli agricoltori (Fig. 3-5). Molte aziende agricole non sono redditizie a causa delle ridotte dimensioni e/o della manutenzione dei sistemi e strutture tradizionali, che non li rendono competitivi rispetto alle più grandi aziende agricole professionali.

Figura 3: Valore Netto dell’Azienda Agricola (FNVA) per Unità di Lavoro Familiare (AWU) per Stato Membro nel 2015 (media in Euro)
Figura 4: Valore Netto dell’Azienda Agricola (FNVA) per Unità di Lavoro Familiare (AWU) estratto dalla Banca Dati Contabilità Aziendali (FADN) per regione nel 2015
Figura 5: Valore Netto dell’Azienda Agricola (FNVA) per Unità di Lavoro Familiare (AWU) per tipo di attività agricola nel 2015 (espresso in Euro per AWU)
  • Molte aziende agricole dell’UE appartengono ad agricoltori singoli o a conduzione familiare, la loro struttura costi-benefici è solitamente in deficit, perché essendo lavoratori autonomi perdono una parte di remunerazione. Questo tasso è peggiore in aree con difficoltà produttive e naturale ma, dal punto di vista opposto, si hanno prestazioni migliori quando l’azienda agricola conta maggiori dimensioni o può contare su fonti di reddito aggiuntive provenienti da altre attività (multifunzionalità) (Fig. 6).
Figura 6: Valore Netto dell’Azienda Agricola (FNVA) per Unità di Lavoro Familiare (AWU) per gruppo UE e modello di organizzazione societaria nel 2015
  • Oltre alla struttura delle stesse aziende agricole e alla loro efficienza nell’uso dei mezzi di produzione, l’elevata dipendenza dalle materie prime, così come il basso valore dei prodotti agricoli, pone le aziende agricole in posizioni delicate, costringendole all’alta produttività, essendo molto efficienti in termini di costi e fortemente dipendenti dalle sovvenzioni PAC della UE (30% di NVA nel UE-28).
  • I bassi prezzi dei prodotti agricoli stanno limitando le possibilità di crescita, miglioramento e adattamento di molte aziende agricole, che trovano difficile coprire i costi di produzione.
  • Dal punto di vista finanziario, é importante adattare gli investimenti in modo da generare proventi, cercando soluzioni cooperative (partnership, affitto o subappalto) in modo da non acquisire posizioni di debito elevate.
  • Il finanziamento è un fattore chiave per l’attività agricola. Lunghi periodi di produzione, proventi passivi, elevata variabilità annuale della produzione e necessità di intraprendere progetti di investimento impone agi agricoltoridi disporre di adeguate forme di finanziamento.
    • Le esigenze di finanziamento degli agricoltori si basano su due strutture (Fig.7):

    • Nel breve termine: per coprire la carenza di liquidità tra tra le spese e le entrate future derivanti dai raccolti e dai pagamenti diretti della PAC. La gestione del flusso di cassa diventa essenziale per affrontare strategie speculative, per affrontare cattivi raccolti a causa di un clima avverso, rendere necessari specifici prodotti finanziari. Per questo motivo, i pagamenti avanzati del raccolto, i pagamenti avanzati della PAC, le politiche creditizie e di fattorizzazione dei crediti, sono comuni.
    • Nel lungo termine: per coprire gli investimenti e creare nuove aziende agricole o migliorare quelle esistenti (acquisto di macchinari, di terreno o miglioramento di strutture già esistenti), che richiedono prodotti specifici con un ammortamento finanziario compreso da 5 a 15-20 anni. Qui, i prestiti personali e i mutui sono i più comuni.
Figura 7: Percentuale di lungo termine e breve termine profiiti per aziende agricole negli Stati Membri nel 2015 (media % per azienda agricola in UER)
  • Le esigenze di finanziamento dipendono anche dal tipo di attività che viene svolta:
    • Nel caso di aziende agricole incentrate sulla produzione vegetale (es. colza, cereali), incontriamo spesso richieste relative ai prestiti operativi a causa di un flusso di cassa irregolare. Produzione e stoccaggio insufficiente sono altri problemi di questi produttori.
    • Il prestito di grandi unità di investimento nella produzione di bestiame viene utilizzato per generare risorse per acquisto di terreni e acquisto di macchine e sistemi innovativi per la produzione agricola (Fig.5).
    • Nel caso delle aziende agricole a conduzione familiare, si constata un bisogno di investimento per
      accorciare le catene di approvvigionamento (vendite, produzione lavorazione, impianti di taglio
      della carne, caseifici, etc.).
  • L’evoluzione dei prezzi di mercato agricolo negli ultimi anni, ha consumato le riserve di liquidità di molti agricoltori, rendendoli così predisposti ad utilizzare prodotti finanziari per coprire il loro capitale circolante per l’anno o per cicli più lunghi.
  • Per soddisfare queste esigenze, gli agricoltori trovano formule di finanziamento adattate con tassi di interessi agevolati molto bassi, inferiori rispetto ad altri settori. Si intendono tassi fissi al 2% e tassi variabili Euribor + 1.5-2 p.p. Ci sono perfino case produttrici di macchinari commerciali che offrono forme di finanziamento a costi finanziari del 0%.
  • Tuttavia, nonostante questa offerta di finanziamento, una buona parte di queste esigenze di finanziamento è coperta da sussidi e aiuti, principalmente quelli provenienti dalla politica agricola comune (PAC), ma anche da fonti autonome, regionali, provinciali e persino municipali (Fig.8-10).
Figura 8: Proporzione di pagamenti diretti a FNVA per Stato membro nel 2015 (quota media in%)
Figura 9: Percentuale dei pagamenti diretti al FNVA da regioni FADN nel 2015 (quota media in %)
Figura 10: Proporzione di pagamenti diretti a FNVA per tipo di azienda agricola nell’UE-28 nel 2015 (quota media in %)
  • Il livello di debito in ciascun paese (Fig. 11) dipende dal profilo dell’agricoltore e dal tipo di agricoltura, il rapporto passività/attività medio è vicino al 16% nelle aziende agricole UE. Aziende agricole dislocate in zone periferiahe e nei paesi UE meridionali, con un ampio numero di aziende a conduzione familiare, mantengono, in media, bassi rapporti di debito rispetto al totale attivo. Ciò è spiegato dal fatto che hanno un profilo di debito più conservativo e sfavorevole e dall’altra parte mantengono un punteggio peggiore che ostacola l’accesso a finanziamenti esterni.
Figura 11: Composizione delle passività per azienda agricola per Stato membro e per livello del debito nel 2015 (Media per azienda agricola interna)
  • Nei paesi con un approccio più imprenditoriale, definiti come quelli con grandi aziende agricole, dove gli investimenti stanno aumentando in modo significativo e i processi di finanziamento sono cresciuti negli ultimi anni, vi sono maggiori tassi del debitore (Fig. 12-14) e l’assunzione di più rischi. Per questa ragione in paesi come la Germania, un terzo delle aziende agricole stanno incontrando difficoltà finanziarie, che stanno generando un aumento del default.
Figura 12: Rapporto medio passività/attività per azienda agricola per regione RICA nel 2015 (media per azienda agricola in EUR)
Figura 13: Rapporto tra passività dell’azienda e attività nell’UE-28 per tipo di agricoltura nel 2015 (% media per azienda agricola in EUR)
Figura 14: Composizione delle passività per azienda agricola nell’UE-28 per tipo di azienda agricola nel 2015 (media per azienda agricola in EUR)
  • A causa della pressione economica e della situazione descritta qui sopra, la durata dell’ammortamento e la scarsa liquidità portano in media a una maggior durata del prestito rispetto ad altri settori di attività.

 

  • I processi di finanziamento sono collegati per dimostrare la capacità di generare reddito, garanzie e/o avalli sufficienti. Le istituzioni finanziare devono proteggere la loro passività di portafoglio, pertanto i regolamenti impongono agli istituti finanziari di condurre studi sui rischi e di valutare i propri clienti sulla base di criteri di valutazione e punteggio standardizzati. Alcune difficoltà o limitazioni all’accesso ai finanziamenti, nascono dalla possibilità di soddisfare i requisiti di generare reddito e redditività:
    • Le Regioni o i paesi con maggiori difficoltà di produzione (acqua, suolo, vincoli montani, ecc.) o con scarse strutture produttive (piccole dimensioni, gestione tradizionale ed estesa, ecc.) mantengono livelli di redditività inferiori, ciò ostacola la loro capacità di generare margini netti sufficienti per accedere a finanziamenti di terzi.
    • I giovani o i neo insediati affrontano molte sfide, come l’insufficiente esperienza, la mancanza record di credito, capitale azionario inferiore e ostacoli nell’accesso ai finanziamenti esterni (soprattutto se non dispongono di garanzie collaterali sufficienti).
    • Alcuni modelli fiscali stimano il margine netto come rapporto del debito totale. I regimi fiscali mirano a beneficiare fiscalmente l’agricoltore ma riducono le sue possibilità di indebitamento considerando un reddito netto inferiore a quello effettivamente percepito.
    • In altre occasioni, la ricerca di risparmi fiscali ha portato gli agricoltori a distribuire il proprio reddito tra i famigliari. Ciò implica la riduzione della capacità di generazione di reddito individuale, nonché la possibilità di richiedere finanziamenti per l’intera azienda agricola.
    • Questa stessa ricerca di risparmi fiscali ha portato gli agricoltori ad allocare volumi eccessivi di spesa per ridurre i loro margini netti, il che limita anche la loro capacità di contrarre prestiti dagli enti creditizi.
  • Molte entità hanno dovuto progettare sistemi di misurazione alternativi allo standard al fine di giustificare l’idoneità degli agricoltori per la concessione di finanziamenti, con valutazioni più realistiche di quelle previste da un quadro fiscale.
  • L’attività agricola è piena di rischi che possono influire sulla produzione agricola e delle colture, sul loro valore di mercato e, in definitiva, sulla redditività dell’azienda agricola. Ecco perché, in assenza di altre garanzie, molte banche richiedono la stipula di un’assicurazione agricola per fornire finanziamenti. Ciò rende tale finanziamento più costoso.
  • Gli istituti finanziari di solito offrono modelli di finanziamento che non coprono più del 70% dell’investimento, quindi l’agricoltore deve avere la capacità di cofinanziare l’oggetto di acquisto. Per molti agricoltori che stanno iniziando, questo modello di finanziamento è difficile da prendere in considerazione. Anche se sono stati concessi sussidi, devono finanziare il 30% dell’investimento senza sapere quando riceveranno l’importo della sovvenzione, assumendo il 30% del capitale iniziale più l’ammortamento del capitale finanziato e dei suoi interessi.
  • Negli ultimi anni le opzioni per aumentare la redditività attraverso il reddito derivano da aumenti della produttività e dallo sviluppo di nuove attività. D’altro canto, né l’andamento dei prezzi né l’evidenza dei cambiamenti climatici, sembrano favorire l’aumento della redditività nel settore. Questa prospettiva comporta un’ulteriore difficoltà nella capacità di accedere a finanziamenti di terzi, legata alla capacità di generare reddito, soprattutto se confrontata con l’evoluzione di altri settori più stabili e redditizi, che attraggono più interesse da potenziali investitori.
  • Nonostante ci siano eccezioni e lo scenario sta cambiando, in alcuni paesi il finanziamento è fortemente focalizzato su entità finanziarie che seguono procedure di valutazione centralizzate e standardizzate.
    Queste entità non prendono in considerazione la realtà del settore agricolo e non hanno la capacità di adattare i loro prodotti.
  • Al momento, a seguito di COVID-19, sebbene l’obiettivo generale non sia aumentare il rapporto debito/ PIL, i finanziamenti pubblici e le garanzie pubbliche sono richiesti come canale di finanziamento preferito per tutti i settori, ma troviamo che esiste una grande concorrenza per accedere a questi strumenti finanziari limitati.
  • Questo tipo di finanziamento pubblico è valutato anche da due entità: da un lato, l’ente pubblico che richiede il bilancio di finanziamento e, dall’altro, la valutazione dell’entità finanziaria che funge da distributore di tale linea di finanziamento. Questa doppia valutazione rende ancora più difficile l’accesso a queste linee.
  • Le banche e gli istituti finanziario a varia forma valutano positivamente il fatto che parte dell’investimento sia pagato con i propri fondi o che l’investimento abbia la capacità di pagare l’ammortamento del finanziamento e generare profitti a breve termine. Se ciò non accade, è necessario giustificare il piano aziendale, per il quale è necessario pensare con molta attenzione per non fallire nella richiesta di finanziamento o nell’esecuzione del progetto.
  • Sempre le banche e gli istituti finanziario a varia forma valutano anche i progetti sviluppati a fasi, che coprono la crescita e che distribuiscono la necessità di finanziamento a medio e lungo termine.
  • Quei paesi e regioni, le cui condizioni climatiche e le cui strutture produttive rendono difficile per le aziende agricole essere redditizie, trovano più difficile accedere ai finanziamenti tradizionali. È in queste aziende agricole che possono avere più senso l’uso di forme di finanziamento non tradizionali e innovative, nonché forme cooperative e associative.
  • I problemi di pagamenti in ritardo sono frequenti nel settore agricolo. Le caratteristiche conservative e la capacità di risparmio degli agricoltori consentono a molti investimenti di essere finanziati con il pagamento in comune di fondi propri e/o sussidi pubblici. Inoltre, molti agricoltori tendono ad avere attività che forniscono garanzie sufficienti in quanto possono essere rese più liquide più facilmente degli immobili urbani.

Nel 2019, é stato pubblicato un articolo “Indagine sulle esigenze finanziarie e l’accesso ai finanziamenti delle imprese agricole dell’UE” basato su un’indagine a livello UE condotta da Fi-Compass in cui sono stati coinvolti 7,600 agricoltori provenienti da 24 Stati Membri dell’Unione Europea.

Secondo lo studio, l’accesso ai finanziamenti, in particolare i prestiti bancari, è stato fondamentale per il 12,2% di tutti gli agricoltori che li hanno utilizzati per fare investimenti e il 10,4% ha utilizzato prestiti bancari per il capitale circolante (Fig.1).

Figura 1: Paesi UE dove gli agricoltori affrontano il problema dell’accesso ai finanziamenti per investimenti e capitale circolante. Fonte: FICOMPASS, 2019

Vi erano importanti differenze tra gli Stati membri (Fig. 2). L’accesso ai finanziamenti è stato particolarmente problematico in Grecia (oltre la metà delle aziende agricole ha avuto difficoltà ad accedere ai finanziamenti nel 2017) e in Estonia, Ungheria, Lituania, Bulgaria e Portogallo. D’altra parte, per le aziende agricole in Polonia, Svezia, Italia e Austria, l’accesso ai finanziamenti è stato in media meno difficile rispetto all’UE-24.

Figura 2: Quota di aziende in difficFig. 2: Percentuale di aziende in difficoltà nell’anno precedente. Fonte: FICOMPASS, 2019
  • Complessivamente, gli intervistati affermano (3.57/5) che gli agricoltori considerano la propria azienda agricola economicamente sostenibile, solo nel caso spagnolo e belga la questione é più complessa.
  • Nonostante questa considerazione, risulta evidente che tra gli agricoltori ci sia una generale insoddisfazione (1.63/5) dovuta ai prezzi del mercato agroalimentare.
  • Per quanto riguarda i costi, gli agricoltori sono per lo più soddisfatti (3,07/5) della loro struttura di costo (Spagna, Svezia, Repubblica Ceca e Belgio) e nel caso dell’Italia la percezione di efficienza è maggiore. Solo in Germania considerano le proprie aziende agricole inefficienti.
  • In generale sembrano esserci problemi (2.3/5) nell’affrontare i pagamenti inerenti alla produzione agricola e soprattutto Germania, Belgio e Svezia sembrano avere più difficoltà rispetto ad altri paesi.
  • Gli agricoltori, nonostante siano consapevoli delle incertezze che caratterizzano il loro settore, non sono del tutto pronti (2.8/5) ad affrontare le sfide future. GERMANIA e ITALIA sembrano essere meglio preparati, mentre la Svezia sembra avere prospettive peggiori.
  • Tranne che per la Germania, tutte le nazioni sembrano essere consapevoli del fatto che potrebbero aver bisogno (2.48/5) di finanziamenti esterni per resistere alle pressioni economiche delle loro aziende agricole. Nonostante ciò, ad eccezione dell’Italia, le nazioni hanno manifestato poco entusiasmo (3.21/5) sull’eventuale necessità futura di maggiori finanziamenti, in quanto considerano di avere già un adeguato supporto finanziario (3,07/5).
  • Germania, Belgio e Spagna affermano che la loro capacità di valutazione degli investimenti può essere migliorata, invece Svezia, Repubblica Ceca e Italia dichiarano di essere sufficientemente in grado di valutarli (3.27/5).
  • In ogni caso, tranne che per La Repubblica Ceca, tutti gli Stati ritengono di non essere coperti dalla totalità dei rischi che possono incidere sulla loro attività (2,6/5).

In conclusione, gli agricoltori ritengono che le loro aziende sono economicamente sostenibili grazie ad una soddisfacente pianificazione finanziaria. Pur riconoscendo che possono migliorare le loro strutture di costo, nonostante i prezzi bassi, ammettono di aver difficoltà a garantire i pagamenti a breve termine e di non essere coperti da tutti i potenziali rischi e sfide del proprio settore. Questo li rende consapevoli della necessità di aver bisogno di finanziamenti esterni ma rimangono cauti nel percorrere questa strada nel prossimo futuro.

Struttura delle aziende agricole di ogni paese (Grafico a barre)

3. SETTORE FINANZIARIO PER L’AGRICOLTURA
  • Sebbene dipenda dal profilo di ciascuna impresa legata all’agricoltura, in generale e ad eccezione degli aiuti pubblici dell’UE, vi è una mancanza di conoscenza tra gli agricoltori sui concetti e gli strumenti di finanziamento tradizionali, e ancora di più su quelli innovativi o strumenti non comuni.
    Se la conoscenza è scarsa, possiamo dire che anche l’uso di tali strumenti è scarso.
  • La storia recente delle istituzioni finanziarie, durante la crisi del 2008, ha suscitato una certa sfiducia nei confronti di queste istituzioni e dei nuovi prodotti che mettono a disposizione di cittadini e imprenditori.
  • I complessi processi burocratici, la crescente richiesta di documentazione e la percezione della supervisione da parte delle istituzioni finanziarie, limitano anche l’approccio e la fiducia nelle banche.
  • A seconda del profilo dell’agricoltore, vi è una mancanza di conoscenza e di interesse per i nuovi strumenti finanziari disponibili. Gli agricoltori tendono a mostrare più interesse e fiducia nei prodotti tradizionali che già conoscono, come linee di credito e prestiti.
  • La sfiducia e la mancanza di conoscenza nella richiesta di finanziamenti, fanno si che molte aziende agricole non si evolvono, limitando così la loro capacità di crescita e condannandole a mantenere strutture sempre meno competitive e redditizie.
  • Gli agricoltori non sono a conoscenza dell’esistenza di linee di finanziamento protette da enti pubblici come ICO o SAECA, in Spagna o ISMEA in Italia. Queste offrono loro opzioni di finanziamento del 100% del capitale a tassi di interesse molto competitivi e con garanzie pubbliche che garantiscono l’operazione. Queste condizioni, insieme all’assicurazione agricola, sono impensabili in altri settori, che hanno un maggiore accesso al debito con condizioni peggiori.
  • I profili dei giovani agricoltori, come quelli degli agricoltori professionisti e delle cooperative con un approccio al business orientato al controllo delle entrate e delle spese, sono quelli che mostrano più interesse e sono spesso vicini ai finanziamenti tradizionali.
  • Come discusso nella sezione precedente, gli strumenti di finanziamento più conosciuti e maggiormente utilizzati, a breve e lungo termine, sono gli anticipi del raccolto, gli anticipi della PAC, la linea di credito, il factoring, la conferma, i prestiti personali e i prestiti ipotecari.
  • Si raccomanda vivamente di chiedere un sostegno professionale in campo finanziario: sia per le condizioni di base (tasso di interesse, durata, mutui) che per come la valenza per l’azienda (ruolo dell’investitore/banca, diritti dell’investitore/banca, ecc.).
  • La volontà degli agricoltori di utilizzare finanziamenti non agricoli dipende dal profilo. Ad esempio, i giovani imprenditori, a causa della mancanza di equità, accedono spesso a finanziamenti e adottano forme di gestione che ricercano efficienza. Gli agricoltori la cui unica fonte di reddito è l’agricoltura hanno accesso ai finanziamenti per far crescere le proprie fattorie ed evolvere. Le cooperative e le grandi aziende agricole si servono spesso di strumenti finanziari per coprire le loro esigenze di flusso di cassa e migliorare le loro strutture.
  • Gli agricoltori tradizionali investono solo se possono utilizzare i propri fondi o fondi pubblici (fino all’80% e con l’ammortamento del finanziamento a breve termine). In molti casi, a causa dell’età avanzata degli agricoltori, delle piccole dimensioni delle aziende agricole, della loro scarsa cultura finanziaria, della loro avversione al rischio e della sfiducia nel settore finanziario, troviamo una scarsa disponibilità a utilizzare finanziamenti esterni se non è assolutamente necessario. Tuttavia, l’agricoltore ha accesso ai finanziamenti ma quasi esclusivamente attraverso i canali tradizionali.
  • Nel caso di forme di finanziamento innovative o alternative, qualunque sia il profilo dell’agricoltore, devono porre maggiore attenzione poiché potrebbe non esserci un ente pubblico o bancario che garantisca l’operazione. E in ogni caso, se ci saranno le condizioni per il rimborso o per la partecipazione dell’investitore, le stesse dovranno essere soddisfatte e senza indugio.
  • In generale, nel settore agricolo la conoscenza degli strumenti finanziari è molto scarsa (2.27/5), con la Germania che riconosce ciò con maggiore chiarezza, probabilmente perché è uno dei paesi più abituati a ricorrere al finanziamento di terzi e quindi meglio conosce la difficoltà di approvvigionamento finanziario delle aziende agricole.
  • Solo Belgio, Repubblica Ceca e Svezia riconoscono che é diffuso prendere decisioni sulla base di principi finanziari, mentre il resto dei paesi, per i propri processi decisionali, si basa su altri criteri (3.03/5).
  • Fatta eccezione per la Germania, tutte le nazioni hanno un’idea approssimativa (3.07/5) su dove recarsi per accedere alla consulenza finanziaria, tra queste Belgio, Svezia e Repubblica Ceca sono nuovamente le meglio posizionate rispetto alle altre.
  • Tra i paesi, vi è una certa disparità per quanto riguarda le sovvenzioni come forma preferita di finanziamento. Se da un lato Italia e Repubblica Ceca esprimono questa preferenza, dall’altro lato Svezia e Germania non la condividono. È probabile che in questi paesi, dato il loro maggiore potere d’acquisto, il numero di sovvenzioni non sarà sufficiente a coprire il volume degli investimenti necessari.
  • La propensione degli agricoltori verso forme tradizionali di finanziamento (4.23/5) è evidente, specialmente in Germania e in Svezia con un rating di 5/5, seguite a ruota da Belgio, Repubblica Ceca e Italia con un punteggio di 4/5 e in chiusura la Spagna con una valutazione di 3.5/5 dimostrandosi la più vicina a forme cooperative di finanziamento.
  • Nonostante ciò, i prodotti finanziari non sono percepiti come adatti (2.7/5) a soddisfare i bisogni del settore agricolo. Nuove e più innovative forme di finanziamento non hanno chiaramente raggiunto l’attenzione di molti agricoltori (3/5), solo Belgio, Germania e Spagna mostrano una maggiore vicinanza ad essi (>3/5).
  • Complessivamente, i paesi dichiarano che l’accesso al credito non sembra facile (2.4/5), anche in quegli stati, ad esempio la Germania, abituati a finanziamenti con fondi esterni. (3/5).
  • Dato che le nuove forme di finanziamento non hanno raggiunto a sufficienza l’interesse degli agricoltori, la loro predisposizione verso di esse è minima (2.87/5), solamente la Germania dimostra un atteggiamento positivo di apertura verso di esse (5/5).

Concludendo, si evince che il criterio finanziario, al momento, non sembra essere quello principale per prendere delle decisioni. Questo denota la mancata conoscenza di concetti, prodotti e di un certo livello di consulenza. Alcuni paesi preferiscono ricorrere a sussidi ma chi crede che essi non siano sufficienti, deve ricorrere ad altre forme di finanziamento. Le forme tradizionali sono le più conosciute e le più usate, rispetto ad nuovi ed innovativi modelli di finanziamento che non hanno ancora raggiunto la maggior parte degli agricoltori.

Conoscenza ed esigenze finanziarie (Grafico a barre)

4. FORMAZIONE FINANZIARIA PER GLI AGRICOLTORI

I lavoratori del settore agricolo in generale non hanno una formazione professionale formale, ciò non limita la loro produzione, ma la loro capacità di adattarsi alle sfide del futuro. Ecco perché la formazione in questo settore è vitale oggi.

Oggi giorno, i professionisti sono accreditati con lauree in Agronomia o Formazione professionale agricola.
È anche possibile gestire un’azienda agricola con corsi per l’accesso a sovvenzioni di avviamento per giovani agricoltori. Ma è anche importante acquisire altre conoscenze, competenze e abilità.

CONOSCENZA DELLA GESTIONE FINANZIARIA
CREAZIONE DI MODELLI DI IMPRESA E DI GESTIONE AZIENDALE
GESTIONE DELL’INNOVAZIONE
CAPACITÀ E COMPETENZE
  • La formazione in ambito finanziario sembra essere un tema piuttosto importante (2.07/5) ma rimane il programma con la valutazione più bassa dell’intera indagine condotta. Ad eccezione della Repubblica Ceca (3.5), tutti i paesi mostrano una significante lacuna in questo settore.
  • Inoltre, le materie finanziarie agricole sono di norma collegate (3.6/5) a programmi di formazione per ottenere sovvenzioni (giovani agricoltori, modernizzazione, ecc).
  • La formazione è importante, non solo per agevolare gli agricoltori ad ottenere sussidi ma dovrebbe contribuire a migliorare la valutazione degli investimenti (3.7/5), creare e comunicare piani aziendali di sviluppo (3.57/5), gestione del flusso di cassa (3.43/5), creare una copertura per garantire i rendimenti (3.40/5), amministrare strumenti di gestione finanziaria (3.33/5) e creare soluzioni per il management (3.20/5).

Riassumendo, sembra quindi essere necessario migliorare la formazione dei professionisti dell’agricoltura, l’istruzione universitaria in ambito agrario ed i corsi di perfezionamento sul campo. Questo migliorerà la gestione finanziaria delle aziende agricole potenziando la conoscenza dei teorica e dei prodotti finanziari disponibili sul mercato, offrendo forme alternative di finanziamento mirate ad agevolare la capacità finanziaria di tutti gli agricoltori europei. Questo è l’obiettivo del progetto.

III La formazione in ambito finanziario delle aziende agricole nel tuo paese (Grafico a barre)

5. SWOT ANALISI